Territorio di competenza

Territorio di competenza

Il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale è il Distretto con la maggiore estensione di aree costiere; presenta, infatti, circa 2.100 km di costa che – dal Lazio, sul versante tirrenico, al Molise, sul versante adriatico – mostrano il susseguirsi di una notevole varietà di ambienti con caratteristiche morfologiche e naturali ampie e diversificate che spaziano da quelle tipiche di coste basse e sabbiose (coste tirreniche e ioniche ad eccezione della Sila) a quelle tipiche di coste uniformi e rettilinee (coste adriatiche).

Oltre la grande varietà in termini morfologici, geologici ed idrici il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale è caratterizzato da una notevole ricchezza in termini ambientali e storici/artistici. Per quanto riguarda il sistema delle aree protette, ricadono nel territorio del Distretto Idrografico 883 Aree Naturali Protette tra cui 9 Parchi Naturali Nazionali, 48 Riserve Naturali Statali, 25 Riserve Naturali Regionali, 2 Parchi Marini Sommersi, 8 Aree Marine Protette, 24 Altre aree naturali protette, 32 Parchi Naturali Regionali, 8 Zone Umide Ramsar, 550 Aree SIC (Siti di Interesse Comunitario), 87 Aree ZPS – Zone di Protezione Speciale, 41 IBA, 49 Oasi.

L’area del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale per la sua configurazione paesaggistica, il clima salubre e la fertilità dei suoli ha favorito nel corso dei secoli lo sviluppo di insediamenti che nella loro crescita ed evoluzione hanno consentito lo sviluppo di un popolo caratterizzato da elevate capacità tecniche, culturali e commerciali. A convalidare tali caratteristiche sono le notevoli testimonianze storiche diffuse e riscontrabili su tutto il territorio, rappresentate da un patrimonio storico di alto e incommensurabile valore che connota la cultura della nostra area meridionale.

Il patrimonio archeologico, presente sul territorio del Distretto, come catalogato dalle Direzioni Regionali per i beni culturali e paesaggistici, è immenso: sono presenti circa 232 siti di importanza archeologica, storica e architettonica.

Il territorio presenta una morfologia eterogenea, da montuosa a collinare, con ampie pianure come il Tavoliere delle Puglie (seconda pianura più estesa della penisola italiana), la Piana di Metaponto, la Piana di Sibari, la Piana di Gioia Tauro, la Piana Campana, la Piana del Sacco, la Piana del Fucino e la Piana Venafrana. La catena appenninica che attraversa il Distretto da nord a sud lo divide nei due versanti tirrenico e adriatico e comprende l’Appennino Meridionale e parte dell’Appennino Abruzzese. La complessità della strutturazione propria della catena appenninica si traduce, nel territorio in argomento, in una notevole variabilità delle caratteristiche litologiche e di permeabilità, condizionando la distribuzione e la geometria delle strutture idrogeologiche e lo schema di circolazione idrica sotterranea a piccola ed a grande scala.

Il sistema fluviale del Distretto è costituito da un fitto reticolo idrografico (fatta eccezione per l’area in corrispondenza della penisola Salentina e delle Murge – Regione Puglia) che, tra fiumi di pianura, aste torrentizie e fiumare, copre uno sviluppo di circa 31.000 km e presenta un’articolazione molto varia in relazione alle dimensioni dei bacini idrografici, alle caratteristiche idrologiche (regime pluviometrico), idrauliche (lunghezza e larghezza del corso d’acqua, portata media, etc.), geolitologiche (litologia e permeabilità dei terreni) e morfologiche (altitudine media, pendenza, etc.).

Le idrostutture, individuate e cartografate per l’area del Distretto, sono in numero 191 e sono raggruppate in vari sistemi acquiferi (sistemi carbonatici, sistemi di tipo misto, sistemi silicoclastici, sistemi classici di piana alluvionale e di bacino fluvio-lacustri intramontani, sistemi dei complessi vulcanici quaternari, sistemi degli acquiferi cristallini e metamorfici).

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Pagina aggiornata il 03/06/2024

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